Samstag, 19. September 2009

SPIRITISMO: STUDI E RICERCHE SULL'UOMO 12.





SPIRITISMO: STUDI E RICERCHE SULL'UOMO


Dott. Vasconcelos Perez

12.

Equilibrio psico-fisico e processi di scarico indotti, secondo gli orientamenti della scuola spiritica.


Infatti l'energia che risponde ad impulsi ripetitivi e disordinati tende a
creare onde di forza, della stessa intensità,
in sovrapposizione continua che vanno a sovraccaricare un punto o punti già
deboli del sistema di scorrimento, perché corrispondenti
a plessi o addirittura organi tendenzialmente più deboli o
soggetti per varie ragioni a trattenere energia statica. E' logico che a lungo
andare siano questi i punti più facilmente
portati a logorarsi e quindi ammalarsi.

Se a questo punto torniamo a considerare la respirazione volontaria. la sua
funzione di ossigenazione del sangue e quindi del
cervello e di mantenimento dell'equilibrio del sistema vagale, possiamo
cominciare a intravvedere le finalità di utilizzare
potenzialità e capacità raramente prese in considerazione dalle
varie scienze che studiano l' uomo.

Alcuni lievi disturbi cardiaci cosiddetti nervosi, ad esempio, possono essere
eliminati coscientemente e rapidamente
al loro insorgere, perché dipendenti da una eccessiva sollecitazione del nervo
vago che può portare fino all'estremo
della sincope vagale ben conosciuta in medicina.

Una respirazione lenta e lunga induce muscoli e nervi in eccessiva tensione, a
partire dal collo, al rilassamento e diminuisce
la sovraecitazione del nervo stesso a livello del plesso cardiaco e del plesso
solare.
Non vogliamo dire con questo che "un po' di respirazione controllata" sia la
panacea a tutti i mali, ma invitare i nostri lettori
a un esercizio costante ed abituale che molto può aiutare nel prevenire il
logorio del fisico e quindi la vera a propria malattia.

Tensioni, ansia, stress che hanno costituito nel corso dei secoli la spinta
essenziale al progresso dell 'uomo, oggi sembrano
logorarne le forze sotto forma di patologie che, nonostante le notevolissime
conquiste raggiunte, a volte la scienza
non riesce né a prevenire né a debellare.

Il raggiungimento di ogni tappa evolutiva ha inoltre comportato per
l'umanità minor disponibilità di tempo per adattare i propri meccanismi
psicofisiologici al cambiamento dell'ambiente.
Gli stimoli a nuovi metodi di vita, di regole sociali ed economiche
necessarie, ma limitative della libertà individuale di comportamento, scatenano
reazioni di allarme simili a quelle che si scatenavano nell'uomo costretto a
lottare per la sopravvivenza.

Un tempo però l'uomo aveva la possibilità di recuperare forze tra una reazione
d'allarme e l'altra e di scaricare attraverso sane fatiche fisiche o il riposo
di corpo e mente le sostanze chimiche
prodotte dai vari sistemi del soma. Oggi tali reazioni biochimiche sono
ravvicinate, spesso l'attività muscolare diventa anziché momento di distensione,
obbligo stressante che non permette di liberare la mente dai pensieri ossessivi.
Considerando l'uomo come una totalità nella quale il cervello e il corpo sono in
continua relazione e considerando le molte ramificazioni del sistema nervoso, è
evidente che nessuna parte del
corpo rimane isolata; quindi se nessun organo lavora da solo, ma è legato a
tutto l'organismo attraverso incredibili connessioni
nervose ed endocrine, si può comprendere come la malattia sia provocata da
reazioni psichiche e fisiche a catena, poiché la malattia è la reazione di un
tutto: l'essere umano.

Ogni malattia è dunque generale, un indice di squilibrio con sintomatologia
localizzata in questa o quella zona.

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