Samstag, 19. September 2009

" I MECCANISMI DELLA MEDIANITA' " 30. parte





" I MECCANISMI DELLA MEDIANITA' "




Dott. Vasconcelos Perez

30. parte

Ecco evidenziarsi quindi la necessità
della formazione di persone decise a creare
le condizioni ideali perché questi studi
possano essere portati avanti, affinché
l'oggetto di studio primario della scienza spiritica riveli le sue capacità e
possibilità,
ancora sconosciute e sottovalutate, di apprendimento e conoscenza.

Abbiamo più volte accennato all' importanza che il sistema nervoso dell 'uomo
riveste ai fini della conquista dell'equilibrio psichico e fisico,
indispensabile
attributo di chi intende far parte di un gruppo medianico.
Se, come abbiamo cercato di chiarire, i singoli elementi del gruppo in
formazione
devono intraprendere una dura lotta con se stessi, sostenendosi e aiutandosi
a vicenda, per amalgamare e armonizzare le loro onde-pensiero, a
maggior ragione questo obiettivo deve essere perseguito da chi sceglie e accetta
il ruolo di medium o di magnetizzatore.

Il magnetizzatore deve divenire la guida del gruppo, colui che per maggior
equilibrio, esperienza e quindi capacità, sa non soltanto regolare le proprie
emanazioni, ma captare e identificare le vibrazioni, umane e non, che circondano
il gruppo, assumendosi la responsabilità e il coordinamento del lavoro di tutti.

Il suo sistema nervoso quindi deve essersi abituato a identificare ogni
interferenza
che possa disturbare o vanificare il lavoro per il raggiungimento degli
obiettivi che il gruppo stesso mano a mano si prefigge.
La sua volontà deve essere ferma, allenata al controllo dell' equilibrio proprio
e altrui, la sua conoscenza dei meccanismi energetici deve saper guidare il
lavoro della catena.
Il suo compito è quello di sostenere e interagire con quello del medium che
deve percepire in lui decisione, sicurezza, difesa, capacità di gestire le
forze,
ferma restando una perfetta intesa e unione di intenti.

L'accettazione del ruolo di medium, tramite tra mondo spirituale e umano,
strumento di captazione e passaggio di energie, richiede una posizione mentale
che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, determini un atteggiamento
attivo e consapevole.
La passività fisica e mentale del medium è la naturale, ricercata conclusione
della fatica medianica, ma per arrivare a questa posizione momentanea
e volontariamente perseguita, sono necessari passaggi consapevoli e resi
possibili dal concorso di volontà di tutto il gruppo.

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